Dioniso e Arianna sono i protagonisti dell’Ipogeo dei Cristallini. Il logo dell’Ipogeo dei Cristallini si ispira infatti ad un dettaglio eccezionale, un piccolo disegno quasi nascosto conservato sulla parete dell’Ipogeo C: a sinistra del candelabro è raffigurata in alto a grandezza naturale una grande patera dorata, illusionisticamente appesa alla parete.
L’esterno della coppa presenta una decorazione dove si scorgono le due figure semisdraiate che si guardano, in atteggiamento nuziale. Una meravigliosa storia d’amore, che li rende ancora oggi a noi vivi e vicini.
Una scena di ierogamia che rende ancora più affascinante l’ipogeo dei Cristallini.
Le figure di Dioniso e Arianna si collegano incredibilmente ad un diadema che si trova al Metropolitan Museum di New York ed evocano forme di religiosità misteriche.
Sul piano simbolico, la posizione della decorazione e la sua rarità nel contesto degli ipogei presenti nella città di Napoli, dove predominano elementi ornamentali di tipo strutturale e vegetale, ne fa un segno identitario.
Arianna, principessa di Creta, è la figlia del re Minosse, abbandonata da Teseo, è salvata e consolata dall’amore del dio Dioniso che le porta in dono l’immortalità. Diviene così simbolo dell’unione mistica con il dio e testimone della salvezza dovuta al suo amore.
L’ipogeo dei Cristallini svela anche la presenza di antichi culti iniziatici nella zona della Valle dei Morti: un culto dionisiaco funerario, in particolare, riconducibile a sette e comunità di iniziati. Un mistero in più nelle viscere della città.