Ipogeo dei Cristallini di Napoli

Ipogeo dei Cristallini di Napoli logo bianco

l'istituto centrale per il restauro
e la progettazione conservativa

IL RESTAURO

Il progetto del restauro dell’Ipogeo dei Cristallini è iniziato nel settembre 2020 sotto l’alta sorveglianza e coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro, che ha effettuato una serie di analisi preliminari accurate, che hanno permesso di conoscere a fondo il sito e studiare gli interventi più adatti. Ora il restauro del sito, prosegue, grazie al lavoro di numerose imprese di settore, come ROMA Consorzio e El.En s.p.a. per i test di pulitura degli affreschi con laser, per restituire al pubblico le meraviglie nascoste dell’Ipogeo.

Istituto Centrale per il Restauro

L'Istituto Centrale per il Restauro e la progettazione conservativa

Il complesso di ambienti che costituisce l’Ipogeo dei Cristallini, con le sue raffinate decorazioni costituisce una vera e propria sfida sotto il profilo della conservazione; una sfida resa più ardua dall’obiettivo di aprire il monumento al pubblico. Le condizioni ambientali tipiche degli ambienti ipogei, caratterizzate da elevata umidità relativa e basse temperature, e soprattutto il variare di questi valori, rappresentano infatti una costante
minaccia per la conservazione degli apparati decorativi, sottoposti ai rischi connessi con i movimenti dell’acqua all’interno delle strutture.

L’Istituto Centrale per il Restauro si è impegnato nel corso del 2021 in una campagna di indagini mirate a ottenere una conoscenza completa dell’Ipogeo dei Cristallini. Il presupposto indispensabile di ogni restauro è infatti la conoscenza approfondita di ciò su cui si interviene, in ogni suo aspetto: la sua storia, i materiali costitutivi, il comportamento nel tempo, i meccanismi di degrado in atto.

Da una parte, dunque, si sono studiati a fondo la sua struttura, il contesto geologico nel quale si trova, i materiali e le tecniche con cui sono stati realizzati, più di 2000 anni fa, i suoi straordinari decori pittorici e gli altri apparati ornamentali (stucchi, terrecotte, marmo), dall’altra si sono analizzati i fattori e i meccanismi che contribuiscono al suo graduale deterioramento, legati principalmente all’interazione con l’ambiente.
Grazie al rilievo 3D di tutto il complesso e alla realizzazione di indagini di natura fisica, chimica e biologica (monitoraggio del microclima; rilevamenti aerobiologici e coltura di campioni; fluorescenza UV; infrarosso b/n e in falsi colori; luminescenza indotta da luce visibile – VIL; fluorescenza dei raggi X; analisi e osservazione al microscopio di microprelievi di materiale originale), e grazie all’attenta e insostituibile osservazione delle superfici da parte dei restauratori, è stato possibile pervenire ad una conoscenza piena dell’Ipogeo dei Cristallini, anche nelle sue stratificazioni: la sequenza delle fasi creative, la composizione degli intonaci, la sovrapposizione di stesure e pennellate, i pigmenti utilizzati, tra i quali vi sono il prezioso blu egiziano, il cinabro e le lacche rosse.
Per la comprensione dei meccanismi di degrado, il primo passo è stato l’installazione di un impianto di monitoraggio microclimatico che ha consentito, e consentirà anche per il futuro, di rilevare in tempo reale i parametri climatici degli ambienti sotterranei, i flussi dell’aria proveniente dall’esterno, l’incidenza delle precipitazioni e il variare dei cicli giornalieri e stagionali.

L’analisi dei depositi di sostanze estranee presenti sulle superfici, così come delle formazioni di natura biologica, ha contribuito a definire un quadro completo dei fenomeni in atto nell’ipogeo, presupposto essenziale per mettere a punto le più efficaci strategie di conservazione. Il fattore di degrado di gran lunga più preoccupante è legato alla presenza dei sali solubili, contenuti nell’acqua di cui sono imbibite le murature: l’azione dei sali produce infatti la disgregazione degli intonaci e la polverizzazione del colore, oltre alla formazione di incrostazioni superficiali dure e difficili da rimuovere.

Il lavoro dell’Istituto Centrale per il Restauro mira dunque a comporre una visione d’insieme dell’Ipogeo dei Cristallini e delle sue relazioni con l’ambiente, perché solo in questo modo sarà possibile progettare e realizzare gli interventi che consentiranno a questo straordinario monumento di continuare a esistere nel tempo, e di essere conosciuto e apprezzato dalla collettività.

03_Parete di fondo - Riferimento visibile
11_Parete sinistra - decorazione sarcofago - Riferimento visibile